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La globalizzazione è per tutti

La globalizzazione è per tutti

La signorina qui sopra si chiama Samantha, non arriva a 30 anni (ma neanche a 28, insomma é proprio giovane) ed è una fashion blogger… più o meno… perchè secondo me è molto di più: é una multinazionale tascabile.

Io l’ho scoperta per caso qualche mese fa grazie ad un rt nella timeline di Twitter. Mi piacevano le foto di un servizio dal tono vintage e allora ho curiosato nel suo sito e ho scoperto che Samantha non è solo una bella ragazza molto giovane che gioca con il web, Samantha é un prodotto. Un prodotto furbo e declinato con lungimiranza e intelligenza.

La globalizzazione è un’opportunità per tutti

Sì, con molta intelligenza, perchè Samantha ha applicato alla lettera un vecchio adagio: “Fai quello che puoi, nel posto in cui sei con ciò che hai”.

E lei ha sfruttato quello che aveva: gusto, interesse per la moda, la propria immagine e un pc, punto. E lo ha fatto nel posto in cui era: il mondo.

Samantha ha pensato che il mondo è un luogo interessante per trovare clienti e così il suo sito è disponibile anche in inglese, russo, cinese. Ovvero: i mercati dove ci sono i soldi.

Poi Samantha ha fatto un’altra cosa: ha scelto un target ben preciso, il lusso e una nicchia. E questo le permette di lavorare, farsi conoscere e raccogliere continue soddisfazioni personali e finanziarie.

Ha creato una linea propria, si è inventata la pelliccia da uomo (una follia, lo so, ma una nicchia interessata su 7 miliardi di persone c’è) un cappellino divertente, si promuove usando la propria immagine (buttala via un’immagine cosí) e sceglie con cura ogni dettaglio nel prodotto prima e nella strategia poi.

Ora che è ricercata da riviste di mezzo mondo come esperta, che migliaia di ragazze le chiedono consigli e che gli stilisti più in vista le inviano campioni di abiti ed accessori da testare e valutare, sta per fare un salto di qualità.

Pare sia di questi giorni una certa attività con alcuni creativi per una nuova linea di non so bene cosa e nemmeno mi interessa.

Quello che mi interessa in tutto questo è che Samantha ha investito su sé stessa nello stesso modo in cui l’avrebbe fatto una multinazionale: scegliendo accuratamente ogni mossa e puntando su piú mercati.

Ognuno di noi ha passioni e competenze da spendere, ed ognuno di noi ha un pc  a disposizione, ognuno di noi ha il mondo a disposizione.

Scegliere bene il target, lavorare sul prodotto e poi proporsi sui mercati internazionali non è impossibile, anzi: è quasi un gioco per quanto sia facile oggi.

La rete ci sta dando un’opportunità immensa, come prima sarebbe stato impensabile e il mercato globale ci aiuta ancora di più: i soldi per acquistare il nostro prodotto, o il nostro servizio, ci sono.

Magari sono lontani, in India, o in Brasile, o magari sono gli USA e la Francia. Se poi si punta sui mercati emergenti troveremo persone disposte a spendere cifre più che considerevoli pur di avere quanto abbiamo da offrire e piú i tuoi prezzi saranno alti, piú acquisteranno.

La cosa importante è fare tutto con metodo, ragionandoci, senza improvvisare e puntando su sé stessi, come ha fatto Samantha.

Prepararsi bene, studiarsi le caratteristiche di una leadership vincente, perchè prima o poi avrete bisogno di coinvolgere altre persone nel vostro progetto, imparare a vendere perchè un prodotto va venduto, capire come si scelgono collaboratori e fornitori e magari, studiarsi bene come ci si promuove tramite la rete, che oggi rappresenta il modo più veloce, economico ed efficace.

Tutte cose che si possono apprendere frequentando un buon workshop, leggendo pubblicazioni dedicate e seguendo le persone giuste sul web.

Insomma: quello che ha fatto Samantha, che ha iniziato pochi anni fa ed ora sta diventando uno dei principali punti di riferimento nel suo settore, a livello mondiale.

Una ragazzina che si é trasformata in una multinazionale, in 4 anni: chapeau!

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