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Parliamo di Te

Parliamo di Te

Chi sei? Cosa Fai? Ma soprattutto: sei contento?

Quante volte ti sei sentito fare questa domanda: sei contento?

Poche, vero?

Io te lo chiedo, ma sinceramente vorrei sapere: sei contento?

Di quello che fai, di come vivi, delle prospettive che hai.

Perché se la tua vita è fatta di cose che non ti piacciono, se non sei felice, allora forse stai sbagliando qualcosa e allora torno a quanto dico spesso: parti da te, dai tuoi sogni e dalle tue passioni. E poi costruisci da lì.

Oggi ti svelo un segreto: è durissima!

Per vivere male si fa una fatica incredibile, e la si fa anche per vivere bene.

Alle volte può sembrarti che la faccio facile, ma sai che c’è? C’è che non è mai facile.

C’è che la strada è un continuo ostacolo e c’è anche chi si diverte a metterti i bastoni tra le ruote, o peggio ancora a criticarti e giudicarti e trattarti come se fossi un perfetto imbecille.

A parte il fatto che chi non crede si possa fare qualcosa, dovrebbe avere il buon gusto di lasciar lavorare in pace chi crede di poterlo fare, la strada, la via per vivere dei propri talenti, della realizzazione di sé stessi e dei propri sogni, è costellata di errori.

Tanti errori, moltissimi, e fatica, determinazione, sudore… hai fatto caso che la parola successo viene prima di sudore solo nel dizionario?

Ma tanti errori. A me non va sempre bene, e non faccio solo cose giuste, eccellenti, perfette. No.

Anzi faccio un sacco di cose sbagliate e alle volte mi capita perfino di fare errori grossolani ed essere inefficiente proprio in quelle cose che mi riescono benissimo e che sono parte di me.

Succede sai? Succede ai grandi campioni dello sport, ai grandi manager, a statisti, leader e artisti.

Succede perché siamo umani, e non sempre si è al 100 %. Anzi alle volte capita di essere meno di un dilettante. Giornate così. L’importante è non abbattersi, non mollare e rilassarsi. A me capita di sbagliare quando tengo proprio tanto qualcosa, non tanto dalla prospettiva lavorativa ma da quella più umana. Ecco in quei momenti ci devi proprio mettere tutto il cuore che hai e se non riesci sai che sarai al meglio la volta successiva.

Il punto è che tutti facciamo sbagli ed errori, tutti ci troviamo di fronte a dei fallimenti, che poi sono solo successi rovesciati.

Ma la differenza, la vera differenza tra chi raggiunge i traguardi che gli altri invidiano è una sola: credono in sé stessi e in quello che fanno.

A dispetto di tutto e di tutti, credono nei propri sogni e ci mettono il cuore pur raggiungerli.

Non si piangono addosso, hanno ingoiato più rospi di quanti se ne possano immaginare, alle volte hanno lavorato sotto tiranni ed aguzzini, ma non hanno mai mollato.

Se vuoi puoi. Questione di determinazione e impegno.

Oggi poi la rete aiuta: quello che ti serve è là fuori da qualche parte, basta cercarlo. E la quantità di persone pronte a darti una mano è tale da lasciare sorpresi anche gli inguaribili ottimisti come me.

Ottimisti: ah, già: chi raggiunge il successo è anche un ottimista, che è cosa diversa dal distacco dalla realtà.

Quindi sta a te: puoi continuare a fare come hai sempre fatto, o fare le cose in modo diverso.

Più produttivo?

Più creativo?

Più folle?

Più preciso?

Non lo so cosa va bene per te, quello che so è quanto può fare ognuno di noi se ci mette la determinazione necessaria.

Una buona motivazione, forte, e tanta fiducia in sé stesso

.Recentemente ho chiesto ad un amico: “ma se io volessi investire 500mila euro nella tua azienda?”

La sua risposta è stata “ma sei matto? Rischi di perderli tutti!”

Ecco, se non ci crede lui in quello che fa, perché mai dovrebbe crederci un cliente?

Direi che la sua risposta è una chiara profezia di quanto sta per accadere alla sua attività, e quindi alla sua vita.

E tu, ci credi in quello che fai? Perché se non ci credi è meglio che ti cerchi velocemente qualche altra cosa da fare.

Poi se hai bisogno una mano, una spintarella o qualche dritta, sono qui, basta chiedere.

Solo una cosa: posso insegnarti a vendere, a trasformare l’80% dei tuoi contatti in contratti, a sviluppare un pochino l’empatia, a trovare l’autostima e la grinta che ti mancano, se ti mancano.

Quello che non posso fare è fare io il tuo lavoro: essere te stesso ed esserlo meglio che puoi.

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